Da molto tempo non scrivevo una recensione su uno degli oggetti hi fi più controversi, i cavi di collegamento
Chi mi conosce conosce anche abbastanza bene quello che penso a proposito dell'argomento cavi , e sa bene che non mi sono mai fatto influenzare dall'estetica o dal prezzo ( ovvero, dai prezzi astronomici di alcuni cavi forse si, nel senso che non riesco a giustificarne in nessuna maniera le cifre assurde )
Negli anni d'oro dell'alta fedeltà, anche gli impianti più prestigiosi, quelli che erano orgogliosamente messi in mostra al centro del salotto , erano cablati con la famosa classica piattina e a nessuno veniva in mente che in quei pochi ( o tanti ) metri di spezzone di rame si potessero perdere informazioni musicali, al massimo il rivenditore serio ti diceva di usare il cavo il più corto possibile, o magari di una sezione più grossa.
Mi ricordo che sulle riviste si cominciò a parlarne alla fine degli anni 70 e , forse, il primo cavo “esoterico” fu il “The Punch “ , cavo per diffusori sicuramente molto bello da vedere , verde e dorato , che garantiva prestazioni “udibili “ teoricamente migliori. Penso di averlo acquistato anche io, in quei bellissimi anni 80. Vennero poi i famosi Monster Cable e gli “Esoteric Audio “ cavi con i quali venivano cablate anche le Sonus Faber Snail. Questi ultimi erano certamente i più belli di tutti e, col senno di oggi, anche quelli che potevano probabilmente fare una certa differenza all'ascolto
Ma era solo l'inizio....
Complici, io spero involontarie, le riviste di settore cominciarono ad esaltare e testare innumerevoli tipi di cavi, di segnale, di rete, per i diffusori, costruiti con i più svariati materiali e tecnologie, ma soprattutto, con prezzi che dal ragionevole arrivavano all'assurdo, soprattutto in questi ultimi anni, dove la ragionevolezza e la passione è stata sostituita dall'ostentazione e dall'ignoranza
Nessuno vuol mettere in dubbio l'importanza di un corretto interfacciamento tra varie elettroniche ( di qualsiasi fascia di prezzo siano ), la differenza è udibile e non soggettiva, ma non riesco a giustificare prezzi da svariate decine di migliaia di euro. Ma questo è un altro discorso e forse non è il caso di approfondirlo in questa sede
Nella mia personale ricerca di soluzioni che possano realmente migliorare l' ascolto musicale ( e non l'ascolto degli apparecchi..) ultimamente ho avuto, tramite l'esperienza e l'estrema gentilezza di Silvano Del basso di Ethos a Roma , la possibilità di ascoltare e provare dei cavi veramente speciali e diversi da tutti gli altri
Harmonix è giapponese, e questo già significa molto. Gli ingegneri della Harmonix hanno studiato per anni le “risonanze “ degli Stradivari dei Guarneri e Amati scoprendo che questi straordinari strumenti riuscivano ad “accordare “ le risonanze in una unica frequenza, rendendo il suono straordinariamente esente da distorsioni. All'inizio degli anni 90 i primi prodotti Harmonix che arrivarono in Italia erano dei cavi dall'estetica decisamente dimessa, alcuni “bottoni “ che si attaccavano ai soffitti e alle pareti ( erano i tempi dei tube traps....) e alcuni risuonatori che si applicavano sui magneti degli altoparlanti e sui mobili dei diffusori
Attualmente il catalogo comprende anche, oltre a questi oggetti , dei cavi di straordinaria fattura ed estetica, e dei piedini ( ma è enormemente riduttivo definirli così ) da posizionare sotto elettroniche e diffusori . Tutti gli oggetti del catalogo hanno un grado di finitura e raffinatezza veramente stupefacente. Nonostante questa evidente qualità costruttiva non sfoggiano quegli “orpelli “ che tanto piacciono agli audiofili, come scatoline metalliche in mezzo ai cavi, calze e schermature aerospaziali ecc ecc.
Probabilmente il massimo dei cavi dovrebbe essere il cavo che non c'è, che non si sente che porta il segnale da un cd all'ampli, dall'ampli alle casse ma sappiamo tutti che probabilmente non esiste e se ci fosse....magari non sarebbe adatto al nostro impianto.
I cavi in prova sono gli Harmonix CI 230 MK II di segnale e gli CS 120 per i diffusori. Entrambi i cavi sono il modello “entry level “ del catalogo Harmonix. Il cavo di segnale costa 300 euro la coppia e quello diffusori da 2,5 metri 600 euro , sempre la coppia
I cavi di segnale si presentano esteticamente molto belli da vedere , assemblati con estrema cura e meticolosità, tipica dei prodotti HI END giapponesi . Il costruttore non fornisce molte indicazioni per quanto riguarda questi cavi, si limita a dire che si tratta di un conduttore OFC della più elevata qualità con una particolare configurazione che elimina quasi completamente le interferenze elettromagnetiche, i connettori sono di ottima fattura, dorati e molto robusti Il polo positivo invece è rodiato
Il cavo per i diffusori ha una costruzione simile, e non fa nulla per nascondere la sua nobile provenienza, la sensazione, anche al tatto, è quella di un prodotto studiato nei minimi particolari
Interessante la spiegazione della Harmonix per quanto riguarda la filosofia , in generale, dei suoi cavi. Li considera come le “arterie “ nelle quali transita il segnale tra le varie elettroniche e quindi assolutamente fondamentali per il corretto funzionamento “musicale “ dell'impianto
La versione in mio possesso è terminata in entrambi i lati con robustissimi connettori 4 mm, il grado di finitura è a dir poco maniacale
L'impianto con il quale sono stati ascoltati questi cavi è composto da preamplificatore Klimo, finale Klimo 35, amplificatore BC acoustique 362, 80 watts in classe A lettore CD Naim, diffusori Taga F 60 SE, JBL 4341 cavi Klimo DIS , giradischi Linn LP 12 phono Rega Aria
innanzi tutto credo sia da dire che quando si cambia un qualsiasi componente, che siano cavi o ampli o lettore Cd si deve dare il tempo al nuovo componente di “ farsi conoscere “ dagli altri, quindi i cavi Harmonix sono stati collegati, ma non giudicati subito. Il tempo di un minimo di rodaggio e sono stati ascoltati anche separatamente, anche se , indubbiamente, il massimo si ottiene se usati assieme
Probabilmente se si insiste nel giudicare un cavo in base ai soliti parametri ( bassi, trasparenza ecc ) non si saprebbe esattamente cosa riferire , nel senso che posso indubbiamente dire i bassi ci sono tutti, profondi, definiti, corretti, che gli alti sono trasparenti e dettagliati, che i medi sono naturali ecc, ma c'è “qualcosa “ che non saprei sinceramente descrivere se non col termine musicalità, che contraddistingue questi cavi da tutti gli altri ( o, almeno, da quelli che conosco bene )
Mi ricordo che una simile sensazione la avevo provata con un impianto tutto Audio Note , molti anni fa. I componenti, tutti splendidi e di elevato costo, erano ottimi singolarmente, ma assieme....era una sorta di suono magico.
Ecco, questi cavi fanno questo, fanno il miracolo di dimenticarsi dell'impianto, le voci in particolare sono incredibilmente naturali, commoventi e vive, non sono avanti non sono indietro, sono dove presumibilmente erano durante la registrazione, e sono voci di persone che cantano, vive . Dead Can Dance Anastasis, la voce di Lisa Gerrard è da pelle d'oca, e, a parte il timbro, perfetto, c'è una sensazione di tridimensionalità strana, difficilmente descrivibile e riscontrabile
A volte per descrivere il comportamento di un cavo si dice che sembra sia stato tolto un velo, pulito un vetro che sembrava pulito. Qui sembra sia stato tolto un qualcosa che impediva la naturalezza, se mi posso permettere è come quando si passa dall'ascolto di un ottimo lettore Cd ad un “signor giradischi “ Qualcosa nel nostro cervello riconosce subito quel “qualcosa “ che tutti probabilmente sentono ma pochi sanno descrivere
Spesso ci si fa condizionare dal prezzo di un oggetto, o dal suo aspetto, così da un cavo di grossa sezione si suppone abbia bassi profondi e potenti, e che magari quello con sezione piu piccola invece sia con gli alti più rifiniti ed estesi. Nulla di tutto questo coi cavi Harmonix, l'equilibrio è praticamente perfetto, il colore generale è solo lievemente, impercettibilmente, luminoso, terso, i piani sonori sono perfettamente amalgamati e distinti in profondità e ampiezza, l'effetto 3D non è certo cinematografico ma non credo fosse quello che si desiderava ottenere. In realtà non saprei esattamente come descrivere la sensazione di assoluta neutralità ed equilibrio. Il cavo di segnale, usato per collegare un lettore di musica liquida della Naim all'impianto, conferma anche da solo queste caratteristiche, forse è solo appena più riconoscibile, capace di smussare lievemente alcune incisioni troppo 192/24. Il cavo per i diffusori si conferma, almeno per me, un cavo praticamente imbattibile in questa fascia di prezzo e anche molto, molto, molto oltre. Capace di ottimizzare anche impianti di alto livello con caratteristiche realmente HI END, senza le paranoie estetiche di certi cavi dal costo di una berlina e dalla scarsa sostanza ( ma si sa se uno spende certe cifre....la differenza si costringe a sentirla )
Se questi sono i cavi entry level della Harmonix....mi chiedo come saranno quelli di livello superiore.Ancora grazie Silvano